
Era il 2009 e si discuteva la Bossi Fini, questa è la dedica della mia prima sinfonia...
Dedicato a tutti coloro che per una qualsiasi ragione, per amore, per sfuggire alla guerra e per cercare una vita. Che lo hanno fatto per i loro figli. Quelli che hanno lasciato la loro terra per cercare un futuro migliore. Dedicato a tutti coloro che li hanno accolti e lo accoglieranno. Chiamateci tutti migranti se volete.
Ezio Bosso
Oggi per Agitu
Non è facile scrivere a caldo. Qualche ora fa muore assassinata Agitu. La donna che amava la terra, le capre, la libertà. Che era scappata per restare viva dalla sua terra, L’Etiopia, che amava come ognuno di noi può amare o odiare la sua terra, quando lì sei in pericolo e devi scappare e mai più ritornare, per poter sopravvivere. Agitu era, è, una donna forte, potente. Come le scelte che aveva continuato a fare, per lei, per la sua vita, per la sua coerenza, per la sua tenacia e caparbietà. E’ morta, i motivi sono significanti, ma non è qui ed ora che vale la pena analizzarli. E’ morta per mano di un giovane uomo, che con agire vigliacco ha voluto la meglio su di lei. Una morte inaccettabile, sconcertante perché molti e soprattutto molte di noi la conoscevano, e avevano letto e riconosciuto nei suoi occhi profondi e scuri la fatica, l’orgoglio, la determinazione, anche la solitudine che scelte come la sua impongono a chi non piega la testa. Combattente, difendendo la terra difendeva i contadini, denunciava l’arroganza del suo Governo, le ingiustizie sul suo popolo. Lei è dovuta fuggire, come molti, e qui in Italia ce l’aveva fatta. Era sbarcata in Trentino, aveva studiato, si era formata. E si era messa a cercare una nuova terra da coltivare, terra più generosa o semplicemente terra meno assassina. Era riuscita ad avviare il suo sogno, da sola. Le capre sono animali intelligenti, e testarde. L’ha uccisa la mano di un uomo che non potrà mai capire quanto valesse quella donna. La sua storia, il suo sorriso, le parole e la vita che stava costruendo. Agitu ci mancherà, e sarà facile non dimenticarla, perché tra i monti e tra le capre si può lasciare molto agli altri, compresa la propria vita.
"Gabriella Guido per grei250"


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